Goliardia
"Ad Semper Majorem Gloriam Clavis, Papiam, Athenei Nostris et Nostra Sanctae Matris Goliardiae… Gaudeamus!" La goliardia, concepita come istituzione, ha scritto una pagina di storia importante del nostro Paese, centrale nella costruzione narrativa della quotidianità dei giovani universitari. Alcuni la definiscono una massoneria per poveri, per altri è come il matrimonio: l'arte di risolvere in due problemi che da solo non avresti mai avuto.
Goliardia è: spensieratezza, godersi il tempo sacro della burla; è un modo per salvare i ragazzi da un appiattimento emotivo. Una tradizione millenaria, cominciata nel basso medioevo per iniziativa degli studenti delle prime università, che cercavano un modo per coalizzarsi. Grazie ad essa si scopre cosa sono lo scherzo, la burla, la spensierateza ma anche, paradossalmente, la responsabilità, il credere in qualcosa e lottare per portarlo avanti, la condivisione.
E' qualcosa che va oltre l'essere un buon gruppo di amici: è far parte di un gruppo che ti fa sentire subito a tuo agio e ti supporta, ti fa oltrepassare i tuoi limiti, ti porta al di là di pregiudizi e imbarazzi.
E', quindi, un modo per stare insieme, per supportarsi a vicenda nei difficili anni dell’università, per darsi una mano e alleggerire lo stress, consapevoli di portare avanti una grande tradizione. Il tutto coperto da quel velo di mistero tipico della goliardia stessa.
" Goliardia è cultura ed intelligenza. È amore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità sociali davanti alla scuola d’oggi e alla professione di domani. È culto dello spirito che genera un particolare modo di intendere la vita alla luce di un’assoluta libertà di critica: senza alcun pregiudizio di fronte ad uomini ed istituti. È infine culto delle antichissime tradizioni che portarono nel mondo il nome delle nostre libere università di Scolari".
Definizione di Goliardia, dal Primo Convegno dei Principi della Goliardia Italiana